mercoledì 27 maggio 2009

Il progetto "Mele antiche"




C’è un territorio, nella parte settentrionale della Provincia di Pordenone, dove il piano, quasi impercettibilmente sale, fondendosi con l’elevarsi delle prime colline pedemontane dalle forme ancora morbide e ondulate, ricoperte di boschi, spruzzate di piccoli paesini e sparse borgate: lì, sono i “LUOGHI delle MELE”.
E’ un territorio nel quale si praticava un’agricoltura di tipo familiare ed i numerosissimi coltivi, disposti nelle direzioni più diverse a seconda delle proprietà, formavano un vero e proprio disordinato ricamo, forse poco efficiente, ma assai bello da vedere e identificativo per le genti che lì lavoravano.
Una delle coltivazioni più accudite, per l’importanza dell’apporto economico e per la consistente integrazione alimentare che procurava, era il frutteto ed in modo speciale, la coltivazione dei meli.
Le quantità prodotte, ma soprattutto la bontà di queste mele era tale da essere apprezzata anche nei luoghi più lontani infatti, le mele di questo territorio venivano esportate in Austria e perfino nel lontano Egitto.
Poi, come in altri luoghi, anche qui l’avvio dell’industrializzazione (in questo territorio è compreso Maniago, famoso centro delle coltellerie), e le accresciute aspettative che una economia di microagricoltura certo non poteva soddisfare, ha portato al progressivo abbandono della sua pratica ed al conseguente pericolo di scomparsa di qualità di piante squisitamente autoctone e di grandissimo valore genetico. Queste piante infatti, producono il loro frutto senza bisogno di trattamenti chimici o potature radicali, regalando al fortunato fruitore un frutto geneticamente integro, generoso di gusto, ricco di vitamine, assolutamente privo di elementi chimici estranei.
Oggi, un gruppo di persone sensibili, amanti di questo territorio e della sua storia, ha dato vita alla “Associazione Amatori Mele Antiche” che conta una cinquantina di volontari i quali si sono posti l’obiettivo della riscoperta, del censimento, della conservazione e della rivalutazione di tutte quelle qualità ancora presenti, con la prospettiva di garantire la sopravvivenza delle specie e di promuoverne il reinserimento in un mercato, sia pure di nicchia.

Quale futuro per il progetto mele antiche ?



L’Associazione Amatori Mele Antiche è impegnata nella realizzazione di un censimento capillare delle piante esistenti, provvederà al loro recupero e alla loro moltiplicazione, predisporrà dei piccoli terreni di coltivazione dislocati nelle varie località al fine di conservare anche le microdiversità delle specie. Procederà alla compilazione delle schede di riconoscimento con la registrazione delle varie caratteristiche di ciascuna pianta e dei suoi frutti, organizzerà incontri con esperti per divulgare le tecniche di innesto e di potatura.
L’Associazione inoltre, realizzerà una pubblicazione che raccoglie tutti gli elementi storici e scientifici emersi dai censimenti e dalle interviste effettuate; pubblicazione che fotograferà la realtà attuale e che servirà come base per la prosecuzione dello studio e della promozione delle Mele Antiche della Pedemontana Pordenonese.
Particolare attenzione viene rivolta agli studenti delle scuole del territorio promuovendo, in collaborazione con gli insegnanti, iniziative volte a sensibilizzarli sul valore della “Mela Antica” sulle sue caratteristiche peculiari e sulle diverse varietà autoctone.
Il progetto si articola in più momenti che sono: la realizzazione di percorsi didattici atti a promuovere il prodotto che va tutelato in virtù della sua specificità; attività pratiche nel Campo Scuola dell’Associazione dove sarà predisposto uno spazio riservato agli studenti per sperimentare le varie fasi della coltivazione del melo assistiti dai “volontari” dell’Associazione e da esperti qualificati.

La…. storia di una Mela e le…. strade delle Mele

Nomi evocativi, a volte di località, a volte di persone, altre la cui origine si perde nel tempo e della quale non rimane memoria.

Marc Panara o Mela di Marc …..pianta caratteristica della Val Colvera che deve il suo nome a Marco Roman, detto Panara, originario della Val Colvera, il quale, emigrato alla fine del 1800 negli Stati Uniti d’America, durante uno dei suoi rientri in Patria portò delle piantine di melo da quelle terre. Negli anni questi meli ebbero una notevole divulgazione in valle al punto che non c’era orto che non ne presentasse almeno uno. E’ un frutto generalmente di pezzatura media, ma eccezionalmente può raggiungere a anche superare il mezzo Kg di peso. Attualmente le piante del Melo di Marc sono ancora numerose e non sono poche quelle che si avvicinano al secolo di vita pur continuando a dare frutti abbondanti e appetitosi. A differenza delle altre specie, questa pianta rivolge i suoi rami verso il terreno assumendo la forma di un ampio ombrello e la sua fioritura è ritardata di due-tre settimane rispetto alle altre specie mettendola così al riparo dalle gelate.

Andreis: Blancons–chei da la Cigòla-Cordon-dal Music’-Prapiero-Ruggine Grigio

Cavasso Nuovo: Belladonna-Delizia-Limoncei-Miluc’ dal Predi-chei da la Rosa-Sant’Anna

Fanna: Agostane-Belladonna-Calvilla Bianca-Delizia Antico-chei dal Fier-Limoncello-Pincion- chei dal Poc- Pomacis-Regina-Renetta del Canadà-Rosa Mantovana-Milùs Ros-chei da la Rosa-Ruggine dorata- Della treccia-Zeuka-Zeuka Grandi

Frisanco: Marc Panara o Mela di Marc-Paradiso-Ruggine a pasta bianca-Ruzin Sant’Anna-della Treccia-Chei dal Vueli-dal Ciopeit-Coston-chei Dolc’-Limoncello-Pinciòn-di Rosa-dal Sanc-San Pietro-Di Sepa-Zeuka

Maniago: Fragola-Paradiso-degli Scoiattoli-

Meduno: Andreuzzi - da la Cròus – dal Rosari-Selvatica